Già attiva ed operativa dal 2015, è vissuta sull’entusiasmo e sul volontariato.
Ad oggi, col distacco dei tre assistenti Cristofori Andrea,Gianluca Gaiotto, Scarano Tommaso, entra nella piena fase operativa, e si presenta agli enti educativi.
La rete si compone di diverse scuole di ogni ordine e grado della provincia di Trento e Bolzano e si avvale della collaborazione di enti come Museo Civico di Rovereto, FBK, Università di Trento.
Obiettivo della rete è di coadiuvare le scuole di ogni ordine e grado: dalle elementari alle superiori, nell’organizzare corsi, iniziative, sperimentazioni nell’ambito della robotica educativa e dell’implementazione delle nuove tecnologie nella didattica.
L’esperienza è nata dal basso, dall’attività pionieristica di alcuni di noi, iniziata quasi per gioco ma si è mostrata immediatamente di grande valenza didattica.
Non solo gli studenti imparano a scrivere programmi per i robot (coding), ma si cimentano nella loro costruzione fisica, devono tenere conto e risolvere problemi relativi alla fisica, alla matematica, devono costituire autonomamente un gruppo ben rodato e realizzare la valorizzazione e specializzazione del singolo al suo interno.
Inoltre e soprattutto, non esiste in robotica educativa un metodo ed una unica via: ciascun gruppo sperimenta una sua idea ed una sua metodica di apprendimento. Gli studenti si sentono partecipi e coinvolti. Sono autonomi nelle scelte effettuate; il docente non è un capo indiscusso ma un punto di riferimento che aiuta ma non instrada in una via predeterminata e non vincola né giudica l’apprendimento.
Questo modello didattico si è dimostrato col tempo molto valido sia per la valorizzazione delle eccellenze che per l’inclusione e la valorizzazione delle specificità.
L’attività delle scuole nel campo della robotica è nata e si è sviluppata inizialmente attraverso la sperimentazione rivolta a gruppi ristretti di studenti e svolta extracurricolarmente nelle ore pomeridiane ma si è capito presto che il coinvolgimento degli studenti ed i risultati didattici ed educativi raggiunti, erano spendibili anche a livello curricolare.
Alcune scuole hanno iniziato con successo esperienze in quel senso.
Al momento la robotica è in rapida espansione sia per quantità di istituti coinvolti, sia per quanto riguarda il numero di studenti/classi, sia per quanto riguarda le discipline interessate.
Parallelamente alla robotica educativa è divenuta via via più importante ed utile l’implementazione delle nuove tecnologie nella didattica, sia laboratoriale che tradizionale .
Vari sono i motivi per implementare le nuove tecnologie:
- ampliano le potenzialità dei laboratori tradizionali : (esempi: tracker, cronometri , sonde effetto hall)
- diminuiscono i costi rispetto alle tradizionali apparecchiature (le apparecchiature elettroniche costano sempre meno)
- consentono la spiegazione di fenomeni complessi attraverso simulazioni software (esempi: applet java, geogebra, gps)
- permettono di condividere metodologie ed eseguire esperimenti su grande scala (esempi:Eratostene, raggi cosmici, studio terremoti)
- vanno a colmare le lacune lasciate dalla quasi scomparsa degli strumenti di laboratorio tradizionali (ditte di fornitura di materiale didattico che chiudono)
- avvicinano le dinamiche di apprendimento a quelle del mondo extrascolastico e permettono di dare un’immagine moderna ed accattivante alla scuola
- consentono una sempre maggiore personalizzazione dello strumento didattico, visto che può essere costruito ad hoc e prodotto anche in singolo esemplare (esempi: software, app, strumenti basati su microprocessori)
- permettono di concepire il mondo della tecnologia come uno strumento flessibile del quale servirsi per le proprie esigenze e non come come le “scatole nere” che tendono a trasformare gli studenti ed i cittadini in semplici fruitori di servizi preordinati
- consentono agli studenti di realizzare i loro stessi strumenti per l’apprendimento ed anche di utilizzarli per proporre propri elaborati (tesine, ricerche, sperimentazioni) oppure per effettuare attività di docenza nei confronti di altri studenti o anche di svolgere attività di alternanza scuola/lavoro producendo prototipi fisici.